
2020 Nuova Serie Numero 1 Incontri al CIPA
A CURA DELLA REDAZIONE La rubrica intende attingere ai vari momenti di confronto, di riflessione e di ricerca che hanno avuto luogo nel nostro Istituto. La possibilità di ritornarvi, dunque, grazie alla pagina scritta e di farsi traccia e testimonianza, nel tempo, di percorsi e dei fermenti della nostra Associazione.
I volti della nostalgia
Vorrei solo svolgere qualche riflessione sulla nostalgia dalla quale rinascono motivi che dilatano la conoscenza della nostra vita interiore, della nostra anima, e in fondo del nostro destino. In questa mia breve ricomposizione di alcuni degli aspetti essenziali della nostalgia, ringraziando la presidenza del convegno che mi ha invitato a farlo, vorrei dire che la nostalgia e la malinconia, due emozioni in qualche modo sorelle, sono intessute, anche se in modi diversi, della sola dimensione agostiniana del passato.
Nella nostalgia il passato è vissuto nelle sue luci e nelle sue ombre, nelle esperienze lontane e vicine che si sono fatte in vita, nelle risonanze emozionali che si continuano a vivere, e che si riverberano nel presente e nel futuro, sia pure nello sfondo di un dolore dell’anima che non si spegne mai del tutto. Il passato nella nostalgia è un passato che non perde le sue correlazioni viventi con il presente e il futuro che a loro volta sono influenzati dal passato. La nostalgia è una emozione complessa dalle molteplici forme di espressione: ci sono nostalgie sognanti e trasognate, nostalgia arcane e dolorose, nostalgie che si nutrono di ricordi delle nostre infanzie e delle nostre giovinezze, nostalgie che non si cancellano nel corso del tempo e nostalgie fragili, ed effimere.
Se questi sono i modi, con cui la nostalgia si manifesta nella sua fenomenologia, ancora più numerose ne sono le sorgenti. Si ha nostalgia di una persona amata, lontana o scomparsa; si ha nostalgia di stagioni della nostra vita che non rivivono se non in lampi discontinui; si ha nostalgia di libri letti che hanno lasciato in noi sciami di emozioni; si ha nostalgia, che può essere causa di controrisonanze depressive, di una casa che si è dovuta lasciare, e che continua ad essere radicata nella memoria; si ha nostalgia di paesaggi che hanno accompagnato la nostra infanzia, o la nostra adolescenza, e che non si sono più ritrovati; ma come non immaginare la straziante nostalgia, alla quale non possono non andare incontro le infinite persone, indotte per non morire a fuggire dalle loro terre natali, alle quali non sempre diamo una accoglienza gentile e umana.
Sono molte le tematiche della nostalgia, emozione a suo modo ostinata e fedele, che dovremmo essere capaci di riconoscere e di analizzare, e di non escludere dalla nostra attenzione, e dalla nostra riflessione.
Vorrei ora chiedermi se ai ricordi, che la nostalgia fa rinascere senza fine, si possa dare la importanza che ad essi è stata data, fra gli altri, da Dostoevskij e da Giacomo Leopardi, senza dimenticare ovviamente il rischio della dipendenza dai ricordi, che ci richiamano ad un passato, dal quale non sappiamo più liberarci. Questo rischio c’è, ma i ricordi danno un’anima a forme di vita che sono oggi l’aridità, e la indifferenza al passato, e al futuro, e la assolutizzazione di quello che avviene nel presente. In un percorso psicoterapeutico ovviamente la grande cascata dei ricordi sarà disciplinata e decifrata nelle loro fondazioni semantiche.
Sono queste alcune mie considerazioni fenomenologiche sulla nostalgia, ma vorrei concludere il mio discorso, riprendendo il tema della malinconia, nella quale si vive di un passato doloroso, e ricolmo di ombre, di un passato che non ha aperture al futuro, e nemmeno al presente, e che è immerso in colpe lancinanti, che non conoscono perdono, di un passato che oscura i ricordi, e che nel deserto delle speranze può avere, come si sa, straziate tentazioni di suicidio. Certo, come ci sono molte forme di nostalgie, così ci sono molte forme di malinconia, e nondimeno alcune delle tracce ora descritte si intravedono in ogni malinconia; e, in ogni caso, nell’avvicinarci alla nostalgia e alla malinconia in una psichiatria fenomenologica è necessario seguire il cammino misterioso, che porta agli abissi della nostra interiorità, e che ci consente di riconoscere le nostre emozioni, la nostalgia come la malinconia, l’angoscia come la gioia, la inquietudine dell’anima come la speranza, le une e le altre sigillate da modi diversi di essere in relazione con il tempo interiore: con il tempo agostiniano.
Sono, queste, alcune mie considerazioni sulla nostalgia e sulla malinconia, l’una sconfinante nell’altra, non sempre adeguatamente tenute presenti nella climax di una epoca, come questa, divorata dalla indifferenza alla fragile realtà della vita emozionale e spirituale. Grazie.
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- I volti della nostalgia – Eugenio Borgna • 130 kB • 19 download