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Editoriale

Rivista annuale a cura del Centro Italiano di Psicologia Analitica Istituto di Roma e dell’Italia centrale

QCJ 2018

2018 Nuova Serie Numero 0 Editoriale

Editoriale

Con questo fascicolo Quaderni di Cultura Junghiana inaugura una ‘nuova serie’.
Dietro questa semplice e formale dicitura abbiamo inteso sottolineare due aspetti che caratterizzeranno la Rivista: la continuità con i numeri precedenti e una nuova veste, formale e contenutistica insieme.

Questa Rivista dell’Istituto di Roma del CIPA ha iniziato come una sorta di ‘scommessa’: dare vita a una rivista dal nulla e con analisti, anche analiticamente ‘giovani’, del tutto inesperti del settore. Gli anni passati sono stati anche ‘anni di formazione’ ma, d’altra parte, non si può raggiungere nulla di nuovo senza passare attraverso l’informe e l’esperienza, come Jung non si è mai stancato di ripetere. A oggi, e questo numero ne è testimonianza, la Redazione ha compiuto un salto di qualità.

Si tratta di un numero molto significativo nella vita della Rivista, un numero di congiunzione e di passaggio, di legame con i numeri precedenti perché non si è perduto lo spirito di curiosità e di riflessioni aperte che si aveva anche precedentemente, ma anche di progetti e prospettive rivolte al futuro.

La Rivista continua ad avere un doppio sguardo, uno sguardo rivolto alla vita interna dell’Associazione – tavole rotonde, conferenze, seminari ecc. – insieme a proposte originali che provengono dai nostri soci; ma l’occhio continua ad essere rivolto anche all’esterno, un esterno popolato sia da altri indirizzi attinenti al campo della psiche, sia a ambiti disciplinari differenti – arte, letteratura, scienze, filosofia, solo per citarne alcuni –, nella consapevolezza che la propria identità culturale si mantiene soltanto perdendosi in un confronto e in un dialogo costante con l’altro da sé.

La Direttrice Responsabile Angiola Iapoce


Il nostro linguaggio unilaterale, scindendo la psiche immateriale dalla materia inanimata, dimentica che la materia è un concetto ‘mentale’ e ‘l’Anima’ è la nostra esperienza vivente nel mondo. Jung fece di tutto per collegare queste due sfere con i concetti di psicoide, sincronicità, unus mundus, esprimendo una visione della psiche umana che si colloca dialetticamente ed ineffabilmente tra il radicamento nel corpo e la totalità cosmica che lo trascende. Per tradurre la nostra psiche dovremmo – come suggerisce Jung – percorrere la strada in modo inverso: parlare oniricamente, immaginativamente e materialmente andare sognando lungo il mito, in una materializzazione della psiche e una psichizzazione della materia. Questo atteggiamento corrisponde al modo in cui l’anima stessa presenta le proprie richieste.

La scelta del titolo – Tra Spirito e Materia – rispecchia profondamente questa visione che fa da filo rosso sia alla composizione della rivista, che allo specifico dei contributi trattati.

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Per citarne alcuni, Archetipo e paradigma olografico, L’odore del Sacro, le ‘nuove forme di maternità’: direttamente o trasversalmente, gli articoli di questo numero, attraverso riflessioni teoriche, esperienze cliniche, connessioni con nuovi paradigmi esistenziali, esperienze creative e nuovi orientamenti di cura, cerca di riportare i fenomeni della mente in un luogo psichico dove mondo interno e mondo esterno, psiche e materia si incontrano in un’unità che apre al nuovo.

Buona lettura.

La curatrice Anna Moncelli

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