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…Attraverso il cuore… ricordando la mitezza di Eugenio Borgna

Rivista annuale a cura del Centro Italiano di Psicologia Analitica Istituto di Roma e dell’Italia centrale

2024 Nuova Serie Numero 5 Monografia Franco Basaglia

…Attraverso il cuore… ricordando la mitezza di Eugenio Borgna

Il 4 dicembre scorso, nel 2024, è mancato improvvisamente Eugenio Borgna, grande studioso e grande nome della psichiatria italiana, di quella psichiatria che si è sempre rifiutata di considerare la follia esclusivamente una malattia, uno stigma, ma che ha sempre, pur essendo un grande clinico, capito il senso profondo della diagnosi contrariamente all’imperversare dei vari manuali DSM, ecc. ecc. Il senso etimologico del termine diagnosi, dal greco dia-gnosis, infatti vuol dire conoscenza-attraverso. La follia non è solo malattia, etichetta, ma anche un’altra possibile espressione della Psiche, che in quanto psichè, soffio appunto, come dicevano i Greci, attraversa la storia dell’uomo nella sua esistenza.

Questa è stata la lezione che Eugenio Borgna ha espresso e tuttora ci lascia con le sue opere e con la sua esperienza clinica svolta nel manicomio di Novara, di cui fu a lungo primario.

Avendo personalmente avuto con lui un lungo dialogo nell’arco di circa quarant’anni, ho visto il suo discorso snodarsi attraverso le sue numerose opere pubblicate dalle più illustri case editrici. La sua esperienza clinica e fenomenologica ha attraversato concetti come l’empatia, “l’ascolto gentile”, la “mitezza”, la “malinconia”, il “senso tragico di chi si suicida”, come recitano i titoli dei suoi libri, dando alla “parola gentile” un potere salvifico.

Nello spazio della memoria mi piace ricordare, molti anni fa, di aver invitato Eugenio Borgna al CIPA dove, in una mattina limpida di un sabato invernale, tenne una bellissima conferenza clinica sulla psicosi e alla domanda che gli rivolse un collega sulla pericolosità aggressiva di alcuni pazienti gravemente psicotici, così rispose: «Nella mia lunga carriera non ricordo di essere mai stato aggredito».

Risposta in linea con la sua visione clinica “mite e gentile”.

Mi piace concludere riflettendo sul titolo del suo ultimo libro scritto a quasi 94 anni, poco prima di morire, In ascolto del silenzio, qualcosa che nell’attuale clamore drammatico del mondo è assolutamente assente.

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Quel silenzio che ha quasi del cosmico e del religioso perché è estrema attenzione del mistero della vita.

Quel silenzio senza la cui voce ogni cosa perde il senso che la potenza della vita esprime in ogni forma in cui appare e scompare continuamente.


La Redazione desidera dedicare questo fascicolo a Eugenio Borgna, esimio psichiatra e bellissima persona, fra gli ultimi testimoni di quella generazione che ha introdotto in Italia la psichiatria fenomenologica. Avevamo l’onore di avere il professor Borgna tra i membri del Comitato Scientifico della Rivista.

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